Leonardo (LDO.MI) è un’azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Il suo maggiore azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze italiano, che possiede una quota di circa il 30%. Leonardo-Finmeccanica è il nome con cui si è identificata Finmeccanica a partire da aprile 2016. L’azienda ha successivamente modificato la sua denominazione sociale in Leonardo S.p.A. dal 1º gennaio 2017, a seguito dell’approvazione del cambio di denominazione sociale da parte del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda, avvenuta nell’aprile 2016.
Nel 1948 l’IRI costituisce la Società Finanziaria Meccanica Finmeccanica per gestire le partecipazioni nell’industria meccanica e cantieristica acquisite dall’IRI nei primi quindici anni di vita. Tra le aziende acquisite figurano nomi illustri, quali Ansaldo, San Giorgio, Alfa Romeo, Navalmeccanica, Sant’Eustacchio. Nel 1959 l’IRI costituisce la Fincantieri nella quale confluiscono le aziende cantieristiche scorporate da Finmeccanica.
Il taglio delle stime fanno crollare il prezzo
Nel terzo trimestre 2017 il gruppo ha registrato ordini pari a 2.84 milioni, in crescita del 9,4% su base annua. I ricavi sono aumentati dell’1,4% a 2.658 milioni, cui però è corrisposta una netta flessione della redditività soprattutto a causa delle difficoltà nel settore degli elicotteri. L’Ebita è diminuito del 19,3% a 221 milioni, con una marginalità all’8,3% (-210 basis points), mentre l’Ebit è sceso del 26,3% a 171 milioni, con un ros al 6,4% (-240 basis points).
Il risultato netto ordinario è crollato del 45,5% a 78 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 30 giugno 2017, è aumentato di circa 420 milioni a 4 miliardi dopo un free operating cash flow negativo per 441 milioni. Pertanto il management ha rivisto al ribasso la guidance 2017, prevedendo ora ricavi per circa 11,5-12 miliardi (da circa 12 miliardi), un Ebita di 1,05-1,1 miliardi (da 1,25-1,3 miliardi), un free cash operating cash flow pari a 500-600 milioni e un indebitamento netto di circa 2,5 miliardi.
Conviene acquistare le azioni?
In borsa il crollo di un titolo non può durare sempre, è al pari vero che la quotazione Leonardo sta attraversando una fase delicatissima. La prima di Ottava, infatti, si è chiusa con il prezzo delle azioni Leonardo ai minimi da un anno e anche su Borsa Italiana oggi la quotazione dell’ex Finmeccanica sta segnando un calo vicino un supporto davvero importante, i 10 Euro. Il prezzo delle azioni della società di Profumo è sceso a 10,07 euro portando la performance mensile su un rosso del 35%.
Con una mossa a sorpresa però, gli esperti di Banca Akros hanno rivisto al rialzo il rating su Leonardo. Gli analisti hanno portato la loro raccomandazione sull’ex Finmeccanica a buy con target price a 14,25 euro. Per Banca Akros, quindi, le azioni Leonardo sono da comprare poiché molto presto le quotazioni del titolo potrebbero risalire e recuperare i recenti forti cali.
Una presa di posizione come quella di Banca Akros non rappresenta una nuvola a ciel sereno. Molto spesso, infatti, quando un titolo è nel pieno di una ondata ribassista, arriva sempre il report dell’analista ottimista di turno che invita a comprare semplicemente perchè il calo della società non può durare in eterno.
Noi continuiamo a pensare che il titolo scenderà, i futures, i cfd e gli strumenti short sono ancora troppo forti, se poi aggiungiamo un periodo di mercato non idilliaco, il calo è servito. Attendiamo la rottura dei 10 Euro per vedere se possa raggiungere gli 8.
Il futuro dell’azienda
Se il piano industriale dell’ex amministratore delegato è stato accolto con favore da analisti dell’Istituto Affari Internazionali, perché concentrava le attività core in una unica impresa più competitiva con una catena decisionale corta e accentrata al vertice, e i risultati sono stati salutati favorevolmente dai sindacati confederali, una forte critica era arrivata dal sindacato di base che ha denunciato la mancanza di una visione industriale, il processo accentratore dell’organizzazione del lavoro che ha provocato malfunzionamenti nel sistema della ex holding, il disinvestimento nei programmi civili per concentrarsi su quelli militari, e non da ultimo l’aver calcolato a bilancio l’intero importo della commessa EFA per il Kuwait non ancora interamente ricevuto.
Intanto in Spagna arriva il primo contratto per Thales Alenia Space nel segmento dei lanciatori. La joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) ha sottoscritto un contratto con ArianeGroup, primo contraente per Ariane 6, per la progettazione, lo sviluppo, la qualifica e la produzione del trasmettitore telemetrico del nuovo lanciatore europeo.
Il trasmettitore telemetrico è responsabile della trasmissione a terra dei dati generati dal lanciatore per l’intera missione di lancio. Con questa mossa la società, dopo trent’anni di attività nel settore spaziale, partecipando alla messa in orbita di più di 400 satelliti, sonde e veicoli spaziali, mira ad espandere il proprio portafoglio prodotti in Spagna nel campo delle comunicazioni spaziali attraverso equipaggiamenti di nuova generazione.