Allora cosa ha deciso il declino del 7% della borsa di Shangai ? Sicuramente c'è stata una manipolazione del mercato da parte del governo cinese. Mi riferisco alle politiche che hanno messo in atto sei mesi fa durante il precedente crollo del mercato. Questo Venerdì finisce il periodo di festività cinese e quindi alcuni investitori stanno cercando di ottenere in anticipo una potenziale fuga precipitosa.
La storia ci mostra che il mercato azionario cinese è piuttosto sconnesso dall'economia reale. Quindi questo è un altro "al lupo al lupo", un evento come abbiamo avuto di notare molte volte negli ultimi anni. Significa che è una caduta temporanea causata dalla paura inutile che sarà seguito da un rimbalzo nel mercato.
Intanto alcuni trader e analisti hanno riferito che il paese, tramite istituzioni finanziarie statali, ha ripreso l'acquisto di azioni, nonostante l'impegno del regolatore di titoli che nel mese di novembre aveva interrotto gli acquisti regolari. Il CSI300 ha chiuso su dello 0,3% oggi dopo il tonfo del 7% di ieri che ha innescato un ampia caduta delle principali piazze mondiali.
I movimenti di questi giorni non sono sicuramente normali, la recente volatilità è causata principalmente da un "panico irrazionale".ha detto Yang Hai, analista di Securities Kaiyuan di Xi'anIl contrasto tra blue-chips e il mercato più ampio suggerisce la rinnovata presenza di acquisti istituzionali focalizzati su banche statali e gruppi industriali come PetroChina Co. Ltd.. Nonostante la modesta ripresa di Martedì, gli analisti dicono che il mercato azionario cinese rimane in uno stato di equilibrio instabile. Nel tentativo di calmare i nervi, i regolatori titoli, in una dichiarazione prima del trading di oggi, hanno confermato che gli acquisti possono estendersi ancora.
Fra le prime vittime della sindrome cinese, bisogna contare il real brasiliano, che ieri è crollato nei confronti del dollaro, con il biglietto verde salito a 4,0408 da 3,9584 della chiusura di venerdì scorso. Non c’è da stupirsi, visto che la Cina è il maggiore partner commerciale del Brasile, soprattutto per quanto riguarda il mercato delle commodity. Una brusca frenata cinese è inoltre destinata a mettere sotto stress il mercato dei bond high-yield, già in difficoltà a causa del rialzo dei tassi da parte della Fed e del calo del petrolio.
Nel mercato dei cambi, i trader hanno visto il renminbi più forte dello 0,2% nel tardo pomeriggio di Martedì a seguito di una caduta dello 0,6% di lunedì, la terza più grande caduta della moneta in un solo giorno. Lo spread tra onshore e offshore del renminbi si è allargato di 12 punti base, segno che gli investitori offshore sono stati convinti dal raduno onshore della valuta cinese.
A questo punto tutti si aspettano che il renminbi si ammortizzi, ma la banca centrale non vuole lasciare che le cose sfuggano dal controllo. Sono concentrati sulla prevenzione del rischio sistemico. Insomma, l’interesse nei confronti dello yuan sicuramente crescerà, ma di fatto gli investitori esteri continueranno a contrattare lo yuan offshore (Cnh ), non quello della Cina continentale (Cny). Al crollo di ieri ha contribuito anche la situazione sul fronte geopolitico. La Cina ha fatto investimenti molto importanti nell'industria petrolifera iraniana.