mercoledì 29 maggio 2013

5 titoli bancari con buoni dividendi e crescita nel tempo



Ogni investitore è a conoscenza di cosa è accaduto nel 2008, la recessione causata dal settore finanziario ha scolvolto il mondo economico facendo crollare i mercati per quasi un anno del 60-70%. La crisi dei mutui subprime, fu chiamata così. Se andiamo indietro a prima della recessione possiamo notare che il settore finanziario forniva cedole di dividendi pari a 51 miliardi di dollari. Nel 2010 tale importo era sceso a soli 19 miliardi di dollari. La crisi dei mutui ha costretto molte banche a ridurre o addirittura sospendere i pagamenti di dividendi.

Se mandiamo avanti l'orologio e torniamo ai giorni nostri, non è difficile ritenersi entusiasti del potenziale dei titoli bancari nel mercato attuale. Il Financial Sector ETF (XLF) ha guadagnato quasi il 20% dall'inizio dell'anno. La maggior parte delle banche hanno passato tutti i "stress test" governativi e le cedole dei dividendi sono in aumento.

Io personalmente ho acquistato Wells Fargo & Co (WFC), che ritengo la più affidabile banca americana, i primi giorno di Giugno 2011, attualmente sto guadagnando il 40% senza contare il 5% di dividendi regolari ogni 3 mesi. Sulla base del mercato attuale sono molto rialzista sul settore bancario e il suo potenziale di crescita dei dividendi. Sto ricercando ulteriori opportunità di crescita dei dividendi e ho ristretto la mia ricerca ad una manciata di titoli bancari, tenendo presente anche l'articolo che scrissi qualche mese fa, di preciso il 17 settembre 2012, Le banche canadesi aumentano i dividendi, le 5 big sono Buy .

Ecco le 5 banche analizzate

Wells Fargo & Co (NYSE:WFC)
La Wells Fargo & Co è una compagnia di servizi finanziari operante in tutto il mondo. Wells Fargo è la quarta banca per attività e terza per capitalizzazione borsistica degli Stati Uniti. Wells Fargo è la seconda più grande banca per depositi, servizi ipotecari e carte di debito. Wells Fargo è il risultato della fusione della California Wells Fargo & Co. con la Norwest Corporation nel 1998.

La nuova impresa decise di mantenere il nome Wells Fargo, per capitalizzare il marchio e la riconoscibilità sul mercato. Nel 2007 è stata l'unica banca degli Stati Uniti a conservare una classificazione AAA per S&P, classificazione poi ridotta a AA- durante la crisi economica del 2008. Nel 2011 la Wells Fargo è stata la 23esima azienda più grande negli Stati Uniti. Wells Fargo ha sede a San Francisco, in California, ma ha importanti "hubquarters" in altre città in tutto il paese.

Nel 2012, Wells Fargo ha avuto più di 9.000 filiali retail e 12.198 sportelli automatici in 39 stati e nel Distretto di Columbia. Ha più di 270.000 dipendenti e oltre 70 milioni di clienti. Wells Fargo è una delle quattro più grandi banche degli Stati Uniti insieme a Bank of America, Citigroup e JP Morgan Chase.

- Attuale Dividend Yield: 3.0%
- Dividendi pagati dal: 1939
- L'ultimo quarto ha aumentato i dividendi del: 20%
- Dividend Payout Ratio: 26%

Wells Fargo & Co (NYSE:WFC), analisi tecnica del titolo bancario ultimi 3 anni con medie mobili e rsi a 14

JPMorgan Chase and Co (NYSE:JPM)
JPMorgan Chase è una società globale di servizi finanziari e un istituto bancario negli Stati Uniti con operazioni globali. La società è impegnata in investment banking, servizi finanziari per i consumatori e piccole imprese, banche commerciali, gestione delle transazioni finanziarie, asset management e private equity.

Le principali controllate bancarie di JPMorgan Chase sono JPMorgan Chase Bank, National Association e Chase Bank USA. Una controllata non bancario di JPMorgan Chase è JP Morgan Securities LLC che opera negli Stati Uniti, è una società di investment banking.

- Attuale Dividend Yield: 2.9%
- Dividendi pagati dal: 1827
- L'ultimo quarto ha aumentato i dividendi del: 27%
- Dividend Payout Ratio: 21%

JPMorgan Chase and Co (NYSE:JPM), analisi tecnica del titolo bancario ultimi 3 anni con medie mobili e rsi a 14

Toronto-Dominion Bank (NYSE:TD)
La Toronto-Dominion Bank è una banca con sede in Canada. Tramite le sue controllate, note col nome di TD Bank Group (TD Bank), effettua operazioni e attività organizzate intorno a quattro segmenti di business: Canadian Personal Banking e Commercial; Wealth Management, tra cui TD Ameritrade; U.S. Personal and Commercial Banking, che operano sotto il marchio, TD Bank America Most Convenient Bank e Wholesale Banking. Altre attività della banca sono raggruppate nel segmento Corporate. Il 30 settembre 2010 la Banca ha completato l'acquisizione di Financial Group e la sua consociata finanziaria, Carolina First Bank.

- Attuale Dividend Yield: 4.0%
- Dividendi pagati dal: 1857
- L'ultimo quarto ha aumentato i dividendi del: 5%
- Dividend Payout Ratio: 42%

Toronto-Dominion Bank (NYSE:TD), analisi tecnica del titolo bancario ultimi 3 anni con medie mobili e rsi a 14

Bank Of Montreal (NYSE:BMO)
Bank of Montreal è un fornitore diversificato di servizi finanziari che offre una vasta gamma di retail banking, wealth management e prodotti bancari di investimento e servizi. Opera attraverso tre gruppi operativi: Personal and Commercial Banking (P&C); Private Client Group (PCG) e BMO Capital Markets.

Al 31 ottobre 2011 ha servito più di sette milioni di clienti in tutto il Canada attraverso il suo braccio al dettaglio canadese BMO Bank of Montreal. Serve i clienti anche attraverso le sue attività di gestione patrimoniale: BMO Nesbitt Burns, BMO InvestorLine, BMO Global Private Banking, Asset Management e Assicurazione Globale BMO. Al 31 ottobre 2011 ha mantenuto 1.600 sportelli bancari in Canada e negli Stati Uniti e gestito a livello internazionale nei mercati finanziari e nelle aree commerciali attraverso i propri uffici in 24 altri paesi compresi gli Stati Uniti.

- Attuale Dividend Yield: 4.8%
- Dividendi pagati dal: 1829
- L'ultimo quarto ha aumentato i dividendi del: 3%
- Dividend Payout Ratio: 45%

Bank Of Montreal (NYSE:BMO), analisi tecnica del titolo bancario ultimi 3 anni con medie mobili e rsi a 14

Bank Nova Scotia (NYSE:BNS)
La Bank of Nova Scotia è un'istituzione finanziaria diversificata. Al 31 ottobre 2011 la banca offriva una gamma di prodotti e servizi, ivi comprese le banche retail, commerciali, societari e gli investimenti a più di 18,6 milioni di clienti in oltre 50 paesi in tutto il mondo. La banca dispone di quattro linee di business: Canadian Banking, International Banking, Scotia Capital and Global Wealth Management. Nel gennaio 2012 ha concluso l'acquisizione del 51% di Banco Colpatria. Nel mese di aprile 2012 attraverso Scotia Capital Inc. ha acquisito Howard Weil Incorporated.

- Attuale Dividend Yield: 4.1%
- Dividendi pagati dal: 1831
- L'ultimo quarto ha aumentato i dividendi del: 5%
- Dividend Payout Ratio: 43%

Bank Nova Scotia (BNS), analisi tecnica del titolo bancario ultimi 3 anni con medie mobili e rsi a 14

Conclusioni

E' interessante notare le similitudini tra le azioni delle banche americane con quelle canadesi. WFC e JPM hanno avuto una forte crescita dei dividendi mentre il pagamento dei rendimenti è intorno al 3%. TD, BMO e BNS stanno pagando più del 4% con percentuali di rendimento simili, ma hanno avuto aumenti più bassi.

Devo ammettere che sono molto incuriosito dal 4% dei rendimenti delle banche canadesi. Anche se la più recente crescita dei dividendi di BMO è stata la più debole di quelle canadesi, il rendimento del 4,8% è molto al di sopra degli altri ed è difficile da ignorare.

Gli investitori che cercano redditi da dividendi e volatilità bassa dovrebbero dare un'occhiata più da vicino a TD, BNS, e BMO. Gli investitori in cerca di maggiore crescita dei dividendi e potenziale di crescita dei prezzi dovrebbero considerare WFC e JPM.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

lunedì 27 maggio 2013

EURUSD - Più volatilità attesa con i dati macro dell'Europa questa settimana



Sono settimane volatili per la coppia EURUSD, il che non sorprende data la quantità di dati economici provenienti dagli Stati Uniti durante le sessioni precedenti. Per cominciare abbiamo avuto la testimonianza del presidente della Fed, Bernanke, davanti al Congresso che ha spedito la coppia EURUSD in giro sulle montagne russe.

Inizialmente scambiato a 1,2998 dollari prima di invertire bruscamente tutti i guadagni e chiudere sotto di 53 pips a 1,2852 dollari. Nel corso della giornata poi c'è stata la riunione del FOMC che ha dato dato lo spunto alla coppia per un piccolo rimbalzo ma non abbastanza per riprendersi dalle perdite precedenti.

Secondo gli analisti di NAB Global Markets
Gli investitori alla ricerca di indizi sulla politica monetaria degli Stati Uniti si aspettavano certamente indicazioni molto diverse dalla testimonianza del presidente della Fed Bernanke su un possibile rallentamento di acquisto dei Bond. La presentazione ufficiale ha avvertito che un inasprimento prematuro della politica monetaria potrebbe portare i tassi di interesse a salire temporaneamente, ma potrebbe anche portare un sostanziale rischio di rallentamento della ripresa economica provocando una ulteriore discesa dell'inflazione. Eppure, in risposta alle domande dei membri del Congresso, si è percepito che la Fed vede un miglioramento e abbiamo fiducia che sta per essere sostenuta
Per dovere di informazione segnaliamo inoltre che non solo la coppia EURUSD ha subito volatilità dopo l'uscita della Fed, quasi tutte le coppie di valute con il dollaro. La volatilità potrebbe trovare nuova linfa durante la prossima sessione europea, in cui avremo un certo numero di importanti dati macro, soprattutto dalla Germania dove vedremo il tasso di disoccupazione che sarà mercoledì mattina e quello generale dell'Europa, ora al 12,2%, Venerdì mattina.

Analisi tecnica della coppia valuta EURUSD dopo i macro della settimana in Europa

Secondo Kathy Lien di BK Asset Management
Gran parte del recente sell-off dell'euro è stata causata da preoccupazioni circa la salute dell'economia della zona euro, dato che la regione è in recessione, la BCE ha sentito il bisogno di allentare la politica monetaria. Se dell'eurozona i macro di questa settimana indicheranno un miglioramento, gli 1,28 dollari potrebbero essere un valore a breve termine.
Dato l'aumento del mercato azionario e l'aumento della produzione industriale, ci aspettiamo di vedere alcuni miglioramenti nell'economia europea. Eppure, i dati potrebbero ancora sorprendere al ribasso, e se accadesse, la coppia EURUSD potrebbe rompere gli 1.28 dollari.

Gi analisti di IG Market
Il cross la scorsa settimana ha trovato resistenza per ben due volte a 1,30 e non è stato in grado di andare oltre quel livello. Se nel medio periodo il trend rimane ribassista, nel breve sembra prevalere l'incertezza. Un riposizionamento sopra 1,30 potrebbe vedere allunghi in direzione degli obiettivi collocati a 1,3030 (area di transito della media mobile a 200 giorni) e poi a 1,3080. Quest'ultimo livello rimane particolarmente importante dato che da qui transita la trend line ribassista che congiunge i massimi di febbraio con quelli di maggio. Difficile aspettarsi uno sfondamento tecnico di tale resistenza. Un ritorno della debolezza vedrebbe invece come prima area di supporto i minimi della scorsa settimana tra 1,2820-1,28. L'eventuale cedimento di tale riferimento grafico vedrebbe il supporto successivo collocato a 1,2750, bottom di aprile. Rimane ancora in essere il testa-spalle che si sta formando sul grafico settimanale, che vede la neck line in transito ora su 1,28. Il completamento di tale figura ribassista proietterebbe il cambio in area 1,20 entro i prossimi tre mesi.
Da una prospettiva più a lungo termine, entrambi gli indicatori di tendenza (medie mobili a breve termine) e l'RSI (14) rimangono posizione ribassista che potrebbe continuare a limitare la coppia per il resto della settimana. Il grafico settimanale è ancora in fase di un enorme modello di testa e spalle, con la nekline che si trova in basso vicino alla zona di 1,2770 dollari.

Considerato il fatto che il modello si sta formando dall'inizio di settembre 2012, gli investitori non dovrebbero trascurare l'influenza ribassista che potrebbe avere.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

venerdì 24 maggio 2013

Italia: Uscire dalla recessione significa enormi sacrifici e stop all'austerity



La manovra di politica monetaria scelta da Draghi tagliando ancora i tassi di interesse saranno una mossa corretta per rilanciare l'economia italiana e aiutare i paesi ad uscire da un periodo recessivo ? Nel tentativo di dare un po' di fiato all'economia europea in difficolta', la Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente operato un taglio sui tassi di interesse di riferimento, che hanno cosi' raggiunto il loro minimo storico.

L'auspicio e' che questa decisione infonda un po' di rinnovata fiducia al sistema, portando gli interessi di mutui e prestiti bancari a un ribasso sufficiente da essere maggiormente a portata di famiglie e imprese. Il Ceo di Unicredit Federico Ghizzoni ritiene che il taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea è una mossa corretta per favorire la crescita.

Sicuramente la decisione di tagliare i tassi bancari può essere vista come la speranza che l'Europa abbia capito le difficoltà che un paese come l'Italia si trova ad affrontare e il segnale che qualcuno sta pensando alla ripresa economica, finalmente. Ma ha bisogno di prendere urgentemente decisioni politiche nazionali in materia di imposte (prima di tutto), la spesa del lavoro e pubblica, oltre alle riforme di cui il Paese ha bisogno.

Quando è cominciato il problema del PIL e della spesa pubblica

Nella storia dell’Italia di questo secolo i tre decenni che vanno dal 1960 al 1990 sono quelli che hanno visto l’espansione più prolungata del peso del settore pubblico sull’economia. In questi trenta anni, infatti, la quota della spesa pubblica sul PIL è passata dal 29 al 53,5%. I fattori che hanno portato a questo aumento sono stati demografici, connessi al processo di sviluppo economico e sociale e quindi la crescita del reddito e legati alla produttività del settore pubblico ed ai prezzi relativi del settore pubblico.

Diciamo che tutto questo è normale in un paese con una forte crescita economica, quello che ha danneggiato inevitabilmente il paese è stata l'espansione della spesa rispetto la lentezza nell’adeguamento delle entrate. In questo trentennio, la pressione tributaria aumenta di circa 9 punti percentuali sul PIL mentre quella fiscale di circa 14 punti.

Il disavanzo pubblico poco più dell’1% nel 1960 è dell’11% nel 1990. Anche per quanto concerne il debito questo trentennio si caratterizza per una crescita enorme del suo peso sul PIL che è pari al 36,9% all’inizio del periodo, ma raggiunge l’ammontare del PIL nel 1990. Nel grafico qui sotto potete visionare l'aumento del debito sul PIL nell'ultimo decennio.

Crescita del debito italiano sul PIL negli ultimi decenni

Famiglie, lavoratori e imprese (soprattutto piccole) si aspettano molto dal nuovo governo italiano, il cui primo ministro, Enrico Letta, gode anche della fiducia del Popolo della Libertà ma ad una condizione, che la pressione fiscale sia ridotto a partire dalla cancellazione della tassa IMU. L'IMU è una vera e propria tassa di proprietà comunale immobiliare, la prima fonte di tensione tra il Partito Democratico e il Popolo della Libertà.

Secondo uno studio della Cgia, l'associazione degli artigiani e delle piccole imprese della città di Mestre, la pressione fiscale in Italia è una delle più alte in Europa, ma i servizi forniti dalla pubblica amministrazione non sono niente di speciale. I paesi scandinavi, per esempio, sono i più sovra-tassati in Europa, ma il livello di qualità dei loro servizi è molto alta. In particolare in Italia la pressione fiscale è di 4,5 punti superiore alla media dei paesi che fanno parte della zona euro.

Inoltre secondo la Cgia, tra i servizi pubblici che in Italia lavorano poco e male ci sono: la giustizia civile, le infrastrutture materiali e immateriali (il cui deficit spaventa), il settore sanitario, che in molte regioni del sud Italia sta crollando e la pubblica amministrazione che in molti sottosettori ha ancora livelli ingiustificati di inefficienza.

La situazione dell'economia italiana è molto difficile, così come le previsioni dei vari istituti di ricerca economica e statistica. Per esempio Prometeia (Istituto di analisi macroeconomiche e della Ricerca) ha stimato nel suo rapporto Uno sguardo AL 2020
All'Italia non basteranno 14 anni per uscire dalla crisi. Il Pil alla fine del 2020 sarà ancora inferiore ai valori pre-crisi, di fine anni '90 di circa il 2 per cento. Tra il 2015 e il 2020 il tasso di crescita medio si collocherà stabilmente in territorio positivo (+1,1%) ma in linea con il 2000-2005.

Non basteranno cioè 14 anni per recuperare i livelli di crescita perduti: il doppio di quanto, negli anni 90, impiegò la Finlandia, più del triplo di quanto impiegò la Svezia.

La situazione poi, nel mercato del lavoro, è peggiorata rispetto a 6 anni fa. La recessione ha fatto raddoppiare il tasso di disoccupazione, in confronto al 2007, quando viaggiava sul livello del 6 per cento. E questa condizione non migliorerà, anzi. La soglia, già vicina al 12 per cento, verrà superata entro il 2014 e tornerà al 9 per cento solo nel 2020?, comunque ai livelli di fine 2011.
Conclusione

Cosa fare per rilanciare l'economia in Italia ?

- Ridurre la pressione fiscale sulle imprese e cittadini.
- Sbloccare i pagamenti che la pubblica amministrazione deve a società private per i servizi e gli acquisti di beni (circa il 60% dell'occupazione in Italia è generato da piccole imprese, anche in tempi di crisi). Molte di queste aziende sono state costrette a chiudere a causa della carenza di liquidità in quanto le banche non stanno dando i prestiti.
- Finanziamento agli ammortizzatori sociali (secondo le stime dei sindacati ci sono circa 700 mila esuberi).
- Pagare le indennità di disoccupazione a coloro che non riescono a trovare un lavoro.
- Le banche devono comportarsi come banche, cioè concedendo prestiti alle imprese: le banche devono fornire prestiti a tassi ragionevoli, anche e soprattutto per le micro e piccole imprese che occupano il 75% dei lavoratori in Europa e non solo solo per le large cap.

Come finanziare il rilascio dei pagamenti, gli investimenti e la riduzione della pressione fiscale ?

- Con la riduzione dei costi della politica (ad esempio, ridurre il numero dei parlamentari e dei loro stipendi).
- Eliminando i rimborsi elettorali ai partiti politici.
- Con la lotta contro l'evasione fiscale.
- Con la riduzione del numero di province e comuni.
- Eliminando gli sprechi di denaro nelle forze armate.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

mercoledì 22 maggio 2013

Warren Buffett ama queste 5 società europee



Il Guru degli investimenti Warren Buffett è alla ricerca di azioni da acquistare in questo momento di difficoltà in alcuni paesi europei, regioni in cui molti investitori si rifiutano di entrare causa la crisi del debito distruttiva per l'Eurozona. Il CEO della Berkshire Hathaway Inc. (NYSE:BRK.A) ha riferito alla CNBC d'aver comprato un paio imprese piccole in Europa nel corso degli ultimi 12 mesi e ha anche preso posizioni in alcuni titoli azionari europei.
Abbiamo comprato alcuni titoli europei. E il fatto che ci siano problemi in Europa, ci siano un sacco di guai che non si risolveranno velocemente, non significa che non si possona acquistare titoli. Abbiamo comprato azioni quando negli Stati Uniti quando erano in difficoltà nel 2008, ed erano in difficoltà enorme, eppure abbiamo speso 15,5 miliardi di dollari in tre settimane tra il 15 settembre e il 10 ottobre.
Ha riferito Warren Buffett il quale ha aggiunto che uno dei motivi di interesse in Europa è che ci sono un sacco di acquisti a basso costo.
Non era perché la notizia era buona, era perché i prezzi erano buoni e questo ci offre un grande possibilità di acquistare
L'Oracolo di Omaha ha riconosciuto che la Berkshire recentemente ha speso un paio di miliardi di euro in azioni europee, aggiungendo che resta a caccia di buone aziende a prezzi economici anche durante questo contesto economico europeo pieno di problemi da risolvere e il comportamento degli investitori nella regione sia cambiato puntando più sull'abbandono che sul futuro.

L'Europa nella seconda metà del 2013

La Germania ha lottato durante l'ultima parte del 2012, la crescita anno su anno è scesa del 0,2 per cento. Nel primo trimestre del 2013 è cresciuta dello 0,1 per cento non riuscendo a soddisfare però le aspettative.

La Francia nel primo trimestre del 2013 è caudta in una fase di recessione contraendosi dello 0,4 per cento anno su anno nel primo trimestre.

La differenza tra i risultati dei due paesi è che la performance della Francia è stata il risultato di un calo delle attività e record della disoccupazione che ha ovviamente abbassato la fiducia dei consumatori nel paese. La Germania invece è stata vittima di un inverno con clima rigido il quale ha colpito un certo numero di settori. Le aspettative sono che la Germania farà meglio per il resto dell'anno.

Quali azioni acquistare ora, come investire in Europa

Recentemente Keith Fitz-Gerald di Money Morning Chief Investment Strategist ha rilasciato della dichiarazioni circa le opportunità di investimento in Europa.
Non c'è dubbio che l'Europa sia una proposta intrinsecamente rischiosa in questo momento. Ma rimanere fuori dai mercati del tutto è ancora più rischioso
Keith Fitz-Gerald ha continuato sottolineanco come gli investitori in cerca di investimenti in Europa dovrebbero prendere in considerazione quelle aziende con una presenza globale, in particolare quelli con forti vendite in Asia e Sud America. In effetti ci sono un sacco di grandi aziende europee che non dipendono da una forte crescita economica europea. Il continente è la patria di un gran numero di leader mondiali nei prodotti di lusso, automobili, ingegneria e farmaceutica.

Come Barron ha recentemente osservato, l'Europa sembra attraente se si esaminano alcuni numeri. Lo Stoxx Europe 600 è scambiato circa 12,4 volte le previsione del 2013, contro le 13,7 volte dello Standard & Poor 500. Inoltre gli utili societari in Europa prevedono una crescita dell'11% quest'anno, meglio del 10% previsto negli Stati Uniti. Fitz-Gerald ha aggiunto che se vi avventurate in titoli europei, assicuratevi di cercare titoli con dividendi per un buon rendimento.
Limitare la scelta alle aziende che rilasciano dividendi, anche se sono a rischio di un continuo deterioramento dell'euro, al 4% di media a cedola, sono sempre superiori al rendimento medio del 2,5% delle aziende americane e superiori alla media globale del 3%, al momento.
Azioni da Acquistare: le migliori 5 in Europa viste dagli utili

Per gli investitori che vogliono fiutare profitti in stile Buffett, qui ci sono cinque titoli europei con dividendi solidi e un autentico potenziale di crescita globale.

Sanofi SA (NYSE ADR: SNY)
Sanofi è un gruppo farmaceutico francese che è stato creato nel 2004 dalla fusione di Sanofi-Synthélabo e di Aventis. Il gruppo è concentrato su sette assi terapeutici principali: cardiovascolare, trombosi, sistema nervoso centrale, oncologia, malattie metaboliche, medicina interna e vaccini (Sanofi Pasteur) e in questi settori produce alcuni tra i più famosi medicinali. La società ha filiali in cinque continenti e risulta essere la prima compagnia farmaceutica in Europa e una delle più grandi al mondo. In data 16 febbraio 2011 viene dato l'annuncio della acquisto di Genzyme da parte di Sanofi Aventis. Genzyme è l'azienda che produce e sperimenta l'alemtuzumab, il farmaco mostra promettenti sviluppi nella sclerosi multipla oltre all'indicazione approvata: leucemia linfatica cronica.

Settore Farmaceutico
Capitalizzazione di mercato di 144 miliardi di dollari
Dividend yield al 3.46%
Payout ratio al 74.00%
Debt/Equity 0.25



Anheuser-Busch InBev NV (NYSE ADR: BUD)
La Anheuser-Busch è una azienda attiva nella produzione di bevande alcoliche e analcoliche. La compagnia è stata per oltre un secolo uno dei principali produttori mondiali di birra, annoverando nel suo catalogo marchi famosi e prestigiosi come Budweiser. Il 18 novembre 2008 l'azienda si è fusa con il colosso belga InBev dando vita alla Anheuser-Busch InBev, tuttavia la AB e la InBev non sono state assorbite dalla nuova società ma continuano ad operare i propri marchi in condizione di sussidiarietà della nuova capogruppo che si è originata dalla fusione. Nel 2008, al momento della fusione con la InBev, la Anheuser-Busch occupava una quota del 48,9% del mercato della birra e vendeva circa 11 miliardi di bottiglie l'anno.

Settore Bevande
Capitalizzazione di mercato di 154 miliardi di dollari
Dividend yield al 2.32%
Payout ratio al 50.00%
Debt/Equity 1.08



GlaxoSmithKline plc (NYSE ADR: GSK)
GlaxoSmithKline plc (London Stock Exchange: GSK, NYSE: GSK) è un società britannica operante nel settore farmaceutico, biologico, e sanitario. GlaxoSmithKline è una società di ricerca con un vasto portafoglio di prodotti farmaceutici che comprendono antiinfettivi del sistema nervoso centrale (SNC), respiratorio, gastrointestinale/metabolico, oncologico e vaccini. Inoltre ha molti prodotti per l'igiene del consumatore tra cui prodotti per l'igiene orale, bevande nutrizionali e medicinali da banco. È presente in 37 nazioni ed in Italia possiede una sede a San Polo di Torrile, vicino a Parma. A Verona la Glaxo nasce il 30 marzo 1932 con il nome di Società anonima italiana Nathan Bompiani, antesignana dell'odierna GlaxoSmithKline; nell'anno 2010 il centro ricerche di Verona è stato ceduto ad Aptuit. L'Italia è stato il primo insediamento estero dell'azienda che presto prenderà il nome Glaxo, dal greco "Galaktos", a simboleggiare uno dei suoi primi prodotti: il latte in polvere.

Settore Farmaceutica
Capitalizzazione di mercato di 131 miliardi di dollari
Dividend yield al 4.46%
Payout ratio al 86.00%
Debt/Equity 2.89



British American Tobacco PLC (NYSE ADR: BTI)
British American Tobacco (BTI) è il secondo produttore di sigarette più grande al mondo, con la più ampia esposizione geografica, commercializza sigarette in 180 mercati a livello globale. I principali marchi includono Pall Mall, Dunhill, Kent e Lucky Strike. L'azienda trae circa il 70% dei profitti dai mercati emergenti, il che le ha permesso di navigare bene nonostante i cali nelle vendite di sigarette in Nord America e in Europa Occidentale.

Nonostante gli elevati rischi normativi e i possibili oneri di contenziosi che potrebbero intaccare la redditività, i produttori di sigarette quali British American Tobacco PLC hanno una forte capacità di pricing. Mentre la società ha visto un calo nel numero totale di sigarette vendute nel primo trimestre del 3,7% rispetto all'anno precedente, a 160 miliardi di bastoncini, la sua capacità di aumentare i prezzi (dell'8,7%), ha aiutato le vendite.

L'anno scorso l'utile operativo adjusted di British American Tobacco PLC è aumentato del 3% a 5,68 miliardi di sterline (8,7 miliardi di dollari al cambio attuale) su un calo dell'1% dei ricavi totali. La società ha indicato che darà una spinta verso nuovi prodotti come gli inalatori di nicotina e le "e-sigaretts" nel prossimo futuro.

Settore Tabacco
Capitalizzazione di mercato di 109.80 miliardi di dollari
Dividend yield al 3.70%
Payout ratio al 68.00%
Debt/Equity 1.43



Vodafone Group Plc (NYSE ADR: VOD)
La Vodafone è un'azienda multinazionale di telefonia cellulare e fissa con sede a Newbury, nel Regno Unito. Ha partecipazioni in 25 paesi, in 16 dei quali opera con il proprio marchio e conta 252,3 milioni di clienti nel mondo (31 dicembre 2007). Grazie anche ad un accordo con l'operatore caraibico Digicel nel 2007 i "Partner-Networks" di Vodafone sono presenti in 65 paesi nel mondo. È il più grande operatore telefonico al mondo per fatturato. Dal 29 luglio 2008 CEO dell'azienda è l'italiano Vittorio Colao. Vodafone opera in numerosi paesi del mondo ed è presente in tutti e cinque i continenti.

Settore Telefonia
Capitalizzazione di mercato di 146.40 miliardi di dollari
Dividend yield al 5.08%
Payout ratio al 97.00%
Debt/Equity 0.51



Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

lunedì 20 maggio 2013

Dall'Asia la nuova bolla a causa del debito ad alto rendimento



Ma come dobbiamo comportarci nei confronti della frenesia dei mercati di capitale del debito in Asia? In un arco di cinque giorni dello scroso mese, l'incredibile cifra di 8 miliardi di dollari è stata sollevata in Asia. Nella settimana successiva, Sinopec (SNP), la compagnia petrolifera di proprietà statale della Cina, ha emesso il più grande bond asiatico nell'arco degli ultimi 10 anni per un valore di 3,5 miliardi di dollari.

A partire da metà aprile, le offerte dei mercati dei capitali di debito cinesi hanno raggiunto la cifra di 129 miliardi di dollari, in crescita del 34% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo i dati forniti da Dealogic. Non c'è da stupirsi che sia difficile entrare in possesso di banche di investimento a Hong Kong in questi giorni: Non sono mai stati così impegnate.

Alla fine il debito è tornato, grazie al record di bassi tassi di interesse e all'eccesso di liquidità. Niente è più evidente nel mercato del debito ad alto rendimento dell'Asia. A partire da metà aprile, le emissioni ad alto rendimento asiatiche hanno raggiunto 18 miliardi di dollari, superiori al totale dell'intero anno 2010. Gli investitori stranieri stanno accumulando debito ad alto rendimento asiatico per sfuggire ai tassi di interesse in Europa, Stati Uniti e Giappone vicini allo zero.

Tra le società ad alto rendimento ci sono i promotori immobiliari cinesi. Ad esempio, Kaisa Group Holdings (KAISF.OB) ha raccolto oltre 1 miliardo di dollari quest'anno attraverso una obbligazione di sette anni da 500 milioni al 10,25% nel mese di gennaio e una a tre anni di 550 milioni al 8,875% rilasciata a marzo. L'obbligazione di marzo di Kaisa, secondo alcune fonti, ha attratto 10 miliardi di dollari di ordini, nonostante un rallentamento del settore immobiliare cinese, e un quarto del debito è andato ad investitori statunitensi.

Longfor Properties (LGFRY.OB) ha emesso due obbligazioni per un valore di 900 milioni di dollari in totale in un arco di meno di quattro mesi. Il più alto rendimento offerto da una emittente asiatica quest'anno è la cedola della società Xinyuan Real Estate di 13,25%. Obbligazione quinquennale in dollari.

La domanda obbligazioni proviene non solo dalle istituzioni ma anche dalle società retail. A Hong Kong, i fondi obbligazionari ad alto rendimento hanno avuto un afflusso netto medio mensile di 600 milioni di dollari da maggio a novembre dello scorso anno, secondo l'associazione di Hong Kong Investiment Fund.

Oltre alle obbligazioni, le banche hanno messo a disposizione investimenti allettanti con prodotti strutturati ad alto rendimento. Ad esempio, le banche cinesi avevano 1.14 miliardi di dollari - circa le dimensioni del PIL annuo del Messico - in sospeso (definito "wealth management") a partire da fine 2012.

Stime crescita PIL Cina anno per anno per il 2013

Da diversi mesi si parla della necessità di una maggiore regolamentazione dei wealth management products, e la scorsa settimana è stato approvato un primo piano per evitare il proliferare di veicoli finanziari non legati all'economia reale. Tra le nuove normative messe a punto dalla China Banking Regulatory Commission, l'authority che regola il settore bancario del Dragone, c'è l'ordine dato agli istituti di credito di fornire informazioni chiare agli investitori riguardo i rischi dei WMP e di approfondire la indagini sulle vendite di questi prodotti finanziari strutturati. L'avvertenza sui rischi deve essere prioritaria, spiega la CBRC, e le vendite non autorizzate o non trasparenti (con l'uso di termini equivoci nei prospetti informativi, per esempio) sono proibite.

C'è quindi una bolla del debito ad alto rendimento di Asia ?

Il pericolo è che le persone rimangano abbagliate dai rendimenti e si perdano per strada. La gente ha bisogno di fermarsi un attimo e domandarsi: Qual è il trucco ? Perché le società e le banche offrono rendimenti molto più elevati rispetto ad altri ? Le società e le banche offrono tassi di interesse più elevati per compensare i rischi più elevati e gli investitori devono essere consapevoli di che cosa si tratta.

Gli investitori hanno bisogno di smettere di essere ingenui, dovrebbero esaminare attentamente le finanze delle società che emettono queste obbligazioni. Quali sono i vincoli ? I proventi delle obbligazioni di Kaisa sono stati utilizzati principalmente per il rifinanziamento o il pagamento anticipato del vecchio debito. Longfor ha utilizzato i suoi 500 milioni di dollari di bond a 10 anni principalmente per il rifinanziamento e Country Garden Holdings Company (CTRYF.PK), un altra società immobiliare cinese, ha utilizzato i 750 milioni di dollari di obbligazioni rilasciate a gennaio, soprattutto per riscattare le obbligazioni convertibili. Solo il resto del ricavato è andato in finanziamenti, nuovi progetti immobiliari e ricerca.

Fare molta attenzione ai rischi

Gli investitori dovrebbero ricevere una corretta "educazione al rischio" e dovrebbero esigere informazioni sui loro investimenti da parte degli intermediari. Gli investitori devono essere attivi nella ricerca di informazioni tempestive circa i loro investimenti. Nel caso di emissioni da parte di società cinesi off-shore, gli obbligazionisti devono essere consapevoli che sono spesso in una posizione subordinata e non hanno alcuna sicurezza sulle attività della società cinese onshore. Pertanto, il recupero può essere molto difficile.

La ristrutturazione del debito in corso che coinvolgono società cinese nel campo delle energie rinnovabili come Suntech Power Holdings (STP), una società con sede nelle Isole Cayman è un esempio dei rischi che stanno dietro questo tipo di struttura.

Gli obbligazionisti dovrebbero anche prestare attenzione quando gli emittenti cambiano termini e richiedono indennizzi. Recentemente alcuni obbligazionisti hanno accettato una compensazione senza mettere in discussione le motivazioni dell'emittente o le implicazioni a lungo termine di questi cambiamenti hanno comportato il deterioramento del profilo di credito dell'emittente stesso.

Un vivace mercato dei capitali asiatici del debito è uno sviluppo molto positivo, ma dobbiamo temperare l'euforia con la realtà. I mercati finanziari continuano a essere volatili. Anche se i tassi di interesse dovrebbero rimanere molto bassi nel prossimo futuro, non possiamo non prendere in considerazioni eventuali cause pericolose che possono minare gli utili societari come un grave focolaio di influenza aviaria o un conflitto militare su dispute territoriali (tra la Cina e il Giappone e/o la Cina e Sud-Est Asiatico).

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

giovedì 16 maggio 2013

5 società di beni di prima necessità che pagano buoni dividendi



Le società di produzione dei beni di consumo sono generalmente riconosciute come difensive con una bassa volatilità e una bassa correlazione dei rendimenti rispetto a quelli del mercato complessivo. I principali prodotti sono alimenti, bevande, tabacco e altri articoli per la casa. Questi produttori sono attraenti grazie alla natura non ciclica della loro attività, che mostra una tendenza a fare bene in tempi buoni e cattivi.

Storicamente il settore ha offerto una crescita lenta e costante e ha pagato sempre buoni dividendi. Tuttavia, ora, le opportunità di crescita nei mercati internazionali hanno rinvigorito la crescita degli utili di molte aziende di beni di consumo, con una crescita particolarmente robusta da parte di società con esposizioni significative o crescenti verso i mercati emergenti.

In realtà il potenziale di questa tipologia di società, con esposizione nei mercati emergenti, è vasto, dato il previsto aumento del reddito pro capite di questi mercati che sta facendo aumentare le dimensioni della classe media mondiale da 1,8 miliardi di dollari nel 2009 a circa 3,2 miliardi di dollari entro il 2020 e 4,9 miliardi nel 2030, secondo l'OCSE.

Gli investitori che seguono produttori di beni di consumo dovrebbero cercare quei titoli che hanno aumentato i loro dividendi in risposta alla crescita degli utili nel corso del tempo. Particolarmente interessanti sono le azioni delle aziende di beni di prima necessità che compongono il Nasdaq Internazional Dividend Achievers Index.

I componenti dell'indice sono un gruppo internazionale di American Depositary Receipts (ADR), Globals Depositary Receipts e azioni ordinarie non statunitensi che hanno aumentato il loro dividendo annuale per cinque o più anni fiscali consecutivi. L'elenco seguente riassume le caratteristiche principali di cinque titoli, con prospettive di continua espansione in futuro, che promettono di incrementare gli utili, i dividendi e i rendimenti totali.

Delhaize Group (DEG)
Delhaize Group (DEG) è un rivenditore di prodotti alimentari con sede in Belgio, con un fatturato annuo di quasi 30 miliardi di dollari. La società è attiva in dieci paesi ma la quota maggiore delle sue entrate viene dagli Stati Uniti e dal Belgio. L'anno scorso la società ha registrato un aumento del 7,7% dei ricavi globali, mentre l'utile operativo sottostante è sceso del 13,4% rispetto all'anno precedente. Il calo della redditività, in generale, è stata trainata dall'associazione di costi legati alla chiusura di negozi e dalla pressione concorrenziale sui prezzi.

Le vendite sui mercati emergenti (nel sud-est dell'Europa e dell'Asia) sono aumentate del 30% lo scorso anno, principalmente grazie all'acquisizione della catena di negozi Serba "Maxi". L'anno nuovo ha portato un sospiro di sollievo, in quanto i risultati finanziari preliminari, recentemente annunciati, mostrano il rafforzamento delle tendenze, in particolare negli Stati Uniti.

I ricavi complessivi della società hanno continuato a crescere nel primo trimestre, mentre l'utile operativo è salito per la prima volta dopo sei trimestri. Delhaize Group sta proiettando un free cash flow di circa 650 milioni di dollari ogni anno tra il 2013 e il 2015. Dato il basso payout ratio della società, una volta che i risultati operativi si stabilizzeranno e verrà moderata la spesa in conto capitale, l'ampia capacità di generare free cash flow dovrebbe consentire alla società di riprendere la crescita dei dividendi.

Settore Consumer Non-Durables
Capitalizzazione di mercato di 6.4 miliardi di dollari
Dividend yield al 2.16%
Payout ratio al 142.00%
Beta 0.85



Companhia de Bebidas das Americas (AmBev) (ABV)
Companhia de Bebidas das Americas (AmBev) (ABV) è il colosso delle bevande latino-americano e il più grande produttore di birra della regione. La società ha forti prospettive di crescita per il previsto aumento del reddito pro capite in Brasile ed in altri paesi dell'America Latina. In effetti, secondo Euromonitor, la propensione delle persone in America Latina a spendere per le bevande analcoliche - circa il 4% del reddito disponibile nel 2011 - è più alto che in qualsiasi altra regione del mondo.

Questa tendenza suggerisce che un maggiore reddito pro capite dovrebbe tradursi in un aumento delle vendite di bevande, compresa la birra. I ricavi sono già in crescita robusta. Quelli organici della società sono aumentati del 13,7% anno su anno nel quarto trimestre e del 12,4% nel 2012 nel suo complesso. Anche l'EPS normalizzato è balzato dall'anno precedente, sia nel quarto trimestre che nell'anno, nonostante i forti aumenti dei costi. La società vede i ricavi netti per ettolitro crescere, soprattutto sulla base degli aumenti dei prezzi dello scorso anno. Prevede inoltre di aumentare la capacità di produzione della birra in Brasile per soddisfare una previsione di forte domanda di Budweiser durante la Coppa del Mondo di calcio del prossimo anno e le Olimpiadi.

Settore Consumer Non-Durables
Capitalizzazione di mercato di 59.50 miliardi di dollari
Dividend yield al 4.60%
Payout ratio al 55.00%
Beta 0.97



British American Tobacco (BTI)
British American Tobacco (BTI) è il secondo produttore di sigarette più grande al mondo, con la più ampia esposizione geografica, commercializza sigarette in 180 mercati a livello globale. I principali marchi includono Pall Mall, Dunhill, Kent e Lucky Strike. L'azienda trae circa il 70% dei profitti dai mercati emergenti, il che le ha permesso di navigare bene nonostante i cali nelle vendite di sigarette in Nord America e in Europa Occidentale.

Nonostante gli elevati rischi normativi e i possibili oneri di contenziosi che potrebbero intaccare la redditività, i produttori di sigarette quali British American Tobacco PLC hanno una forte capacità di pricing. Mentre la società ha visto un calo nel numero totale di sigarette vendute nel primo trimestre del 3,7% rispetto all'anno precedente, a 160 miliardi di bastoncini, la sua capacità di aumentare i prezzi (dell'8,7%), ha aiutato le vendite.

L'anno scorso l'utile operativo adjusted di British American Tobacco PLC è aumentato del 3% a 5,68 miliardi di sterline (8,7 miliardi di dollari al cambio attuale) su un calo dell'1% dei ricavi totali. La società ha indicato che darà una spinta verso nuovi prodotti come gli inalatori di nicotina e le "e-sigaretts" nel prossimo futuro.

Settore Consumer Non-Durables
Capitalizzazione di mercato di 109.80 miliardi di dollari
Dividend yield al 3.70%
Payout ratio al 68.00%
Beta 0.61



Unilever (UL)
Unilever (UL) è un gigante dei beni di consumo anglo-olandese che è stato fondato circa 83 anni fa, quando il gruppo olandese Margarine Unie si è fusa con la Lever Brothers del Regno Unito. L'azienda è universalmente riconosciuta come marchio che offre un mix diversificato di prodotti attraverso una vasta rete geografica di mercati.

La società stima che circa 2 miliardi di clienti utilizzano i suoi prodotti in 190 paesi. Ciò fà si che Unilever sia ben posizionata per la crescita futura, in particolare nei mercati emergenti, che rappresentano il 55% delle vendite totali della società. Unilever ha recentemente registrato una crescita delle vendite nel primo trimestre del 4,9% nel complesso, con un fatturato dai mercato emergenti in crescita del 10,4% anno su anno.

Diverse da queste tendenze le vendite in Nord America che sono state per lo più piatte e più basse in Europa. L'azienda ha visto sia il volume che il prezzo in crescita dello scorso anno e nel corso del primo trimestre. Guardando al lungo termine, le prospettive di Unilever sono positive, in quanto circa 1 miliardo di nuove persone saranno in grado di acquistare i prodotti Unilever entro il 2020, secondo le stime della società.

Settore Consumer Non-Durables
Capitalizzazione di mercato di 71.70 miliardi di dollari
Dividend yield al 3.77%
Payout ratio al 61.00%
Beta 0.84



Diageo (DEO)
Diageo (DEO) è un gigante globale di bevande con sede nel Regno Unito, commercializza marche di bevande, come Johnnie Walker, Baileys, Guinness e Smirnoff. La società ha registrato una crescita del 5% delle vendite nette per i nove mesi chiusi a marzo 2013, tra cui un aumento del 4% delle vendite nette nei primi tre mesi del 2013.

I mercati emergenti hanno un'attività particolarmente robusta, con vendite in America Latina e nei Caraibi fino al 14% e vendite in Turchia superiori del 9%. Le vendite dei mercati emergenti saranno ulteriormente potenziati dall'espansione della società nel mercato indiano, con l'acquisizione di una partecipazione del 53% nella più grande azienda di bevande alcoliche in India la "United Spirits srl".

Diageo è in fase di ristrutturazione e sta cercando di aumentare la produttività e di ridurre i costi, il che dovrebbe essere di buon auspicio per la sua linea di fondo. Gli analisti prevedono un EPS CAGR al 9%, in media, per i prossimi cinque anni. Gli analisti si aspettano anche che la società di liquori aumenti il suo dividendo di circa l'8% quest'anno.

Settore Consumer Non-Durables
Capitalizzazione di mercato di 78.90 miliardi di dollari
Dividend yield al 2.25%
Payout ratio al 44.00%
Beta 0.77



Conclusioni

In conclusione, il settore internazionale dei beni di consumo primari offre opportunità per gli investitori di dividendo. Mentre la natura difensiva del settore è buona per una diversificazione del portafoglio, la sua esposizione alla crescita dei mercati emergenti promette un potenziale ritorno assoluto, tra cui la crescita dei dividendi sostenibile in futuro. Gli investitori devono ancora essere ancora più selettivi nel settore, dato che le valutazioni sono aumentate, prezzando le aspettative di crescita future più elevate.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

lunedì 13 maggio 2013

L'Oro sta affondando portandosi dietro altre materie prime

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +102.93%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +154.01
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +38.67%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +14.44%
Gemme nascoste nel 2012 +325%
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Anche se il mercato azionario statunitense dall'inizio dell'anno ha regalato un +15% storico di quasi tutti gli indici, se diamo uno sguardo alle materie sembra di entrare in un mercato orso in piena regola. Basta prendere in considerazione queste statistiche:

1) Dopo un forte calo, il 15 aprile, l'oro è precipitato di quasi il 20% scendendo del 30% dopo aver colpito il massimo storico di circa 1900 dollari per oncia nell'autunno del 2011.

2) Il petrolio è scivolato da 97 dollari al barile a 87 dollari solo nelle ultimi due settimane.

3) Il rame è sceso di circa il 12% quest'anno e di circa il 27% dal picco dell'Estate del 2011.

4) L'alluminio è vicino agli 80 centesimi per libbra (attualmente è a 82 centesimi). Se dovesse toccare i minini vedrà i suoi livelli più bassi a partire dall'estate del 2009.

A meno che queste materie prime non si stabilizzeranno rapidamente, inizieranno tutte a rompere i livelli di resistenza chiave volando verso il basso.

L'Oro

Forse il bene più vulnerabile di tutti è l'oro, che non ha meccanismi di domanda per stabilire un valore equo. Il prezzo dell'oro è sempre basato puramente sul "sentiment", per lo più come una copertura contro l'inflazione percepita.

Un rapporto di Goldman Sachs del 10 Aprile ha convertito anche i più accaniti investori Toro dell'Oro:
Nel rapporto viene consigliato ai propri clienti di uscire dallo short sull’oro, suggerito lo scorso 10 aprile, ovvero appena due giorni prima il clamoroso crollo delle quotazioni che il 16 aprile toccheranno il minimo più basso da gennaio 2011 a 1.321 dollari l’oncia. Goldman Sachs aveva consigliato di andare short sull’oro in vista di un imminente sell-off, che puntualmente si è verificato due giorni dopo.
La conclusione fondamentale, secondo Goldman Sachs, è che l'oro, come copertura durante questi tempi economici complessi, non è più applicabile. E' il momento di iniziare a pensare l'Oro come asset sulle dinamiche fondamentali della domanda e dell'offerta. Anche se gli analisti di Goldman vedono l'oro rimanere sopra 1.400 dollari quest'anno, si aspettano che il metallo giallo si spinga verso i 1.300 dollari l'anno prossimo. La loro previsione a lungo termine per l'oro è di 1.200 dollari l'oncia.

Perché quel prezzo ?

Le aspettative di inflazione rimangono ben ancorate ed i nostri economisti si aspettano pressioni inflazionistiche nei prossimi anni
Goldman ritiene che i 1.200 dollari l'oncia come prezzo dell'Oro sia corretto se l'inflazione rimane "addomesticata". Le banche centrali stanno ancora comprando oro e hanno accelerato i loro acquisti negli ultimi tre mesi. Gli analisti di Goldman dicono che il trend continuerà e questo potrebbe spostare ancora più basso la loro previsione di 1.200 dollari per oncia se non fosse per gli acquisti delle banche centrali. D'altra parte, la domanda dei consumatori di oro in Cina e in India sono crollate, motivo per cui l'oro è stato colpito in modo particolarmente duro nelle poche sedute precedenti.



Il fatto che molti produttori di oro, come la Barrick Gold (NYSE: ABX), spesso alle prese con i loro problemi di specifici data mining aziendali insieme con le sfide delle miniere in Cile e Repubblica Dominicana, al momento aggiungono solo dolori agli investitori in Oro.

Che dire delle altre materie prime ?

Il simultaneo sell-off delle altre materie prime potrebbe essere casuale. Il prezzo del petrolio, rame, alluminio e altre materie prime scende, questo è certamente più strettamente legato alla domanda economica globale, soprattutto dalla Cina. Dalla fine di marzo si sono notati deboli dati economici dalla Cina. Il prodotto interno lordo della Cina è cresciuto del 7,7% nel primo trimestre, al di sotto della previsione di consenso dell'8%. E finché rimane la possibilità che l'economia cinese sia in fase di rallentamento, i prezzi delle materie prime potrebbero continuare a scendere.

Questa è la visione degli economisti di Citigroup, che hanno appena abbassato le loro previsioni di prezzo per diverse materie prime. Ad esempio, vedono il rame a 3,07 dollari per oncia per il prossimo anno (da un recente 3,24 $), il quale sarebbe il livello più basso in quasi tre anni.

E mentre gli economisti di Citi aspettavano di vedere i prezzi dell'alluminio rimbalzare a 99 centesimi per libbra nel 2014, hanno appena rivisto la cifra a 88 centesimi.Tuttavia, questi sono i tipi di asset che è necessario continuare a seguire, perché i prezzi più bassi pongono le basi per il prossimo mercato toro delle materie prime.

Consideriamo il ferro

Il ferro è salito da 60 $ per tonnellata, nell'estate del 2008, a quasi 190 $ per tonnellata nel mese di febbraio 2011, grazie all'innalzamento della domanda mondiale in luoghi come la Cina e gli Stati Uniti. Il problema è che i produttori di ferro hanno preso atto dell'aumento e vedendo una grossa opportunità hanno aggressivamente potenziato le loro attività minerarie. Divenne presto chiaro che la troppa offerta stava distruggendo il mercato e i prezzi del ferro è crollato sotto i 100 dollari per tonnellata prima dell'estate del 2012.

Ciò ha portato i principali produttori, come Cliffs Natural Resources (NYSE: CLF), Vale (NYSE: VALE) e altri, ad iniziare tagli sui loro piani di produzione. Come risultato i prezzi del ferro sono scesi di circa il 40% dalla scorsa estate a circa 140 $ per tonnellata.

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Cosa conviene fare in questo momento ?

Questo è esattamente la dinamica che vedrete intraprendere da quasi tutti i produtturi di materie prime. Il duro colpo della discesa dei prezzi porterà la disciplina nell'offerta, e di conseguenza livellerà la domanda, a quel punto i prezzi si risolleveranno. Non siamo ancora a quel punto ma vale la pena tenere traccia dei piani di produzione dei principali produttori di rame, alluminio e altri beni essenziali. Anche se gli analisti si stanno preparando per una prolungata crisi, cambieranno le loro stime non appena vedranno un cambiamento nella produzione.

Rischi da considerare

In questo momento i produttori hanno valori azionari pericolosi. L'economia globale resta malata, la Cina e gli Stati Uniti, in particolare, potrebbero iniziare a sentire l'attrazione gravitazionale di debolezza dell'Europa e di altri paesi emergenti in crisi.

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giovedì 9 maggio 2013

Siamo di fronte ad una crescita secolare o una bolla enorme ?

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +102.93%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +154.01
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +38.67%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +14.44%
Gemme nascoste nel 2012 +325%
Visione del nostro portafoglio One Million Dollar + 102.93%
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Il tema principale degli economisti in questo periodo è se ci troviamo di fronte ad una crescita secolare oppure ad una bolla speculativa che spazzerà via i guadagni in breve tempo. Navigo spesso in siti internet e leggo giornali, l'80% delle conclusioni a cui arrivano gli analisti è che bisogna vendere tutto subito, quasi fossimo di fronte ad uno scenario catastrofico per la borsa. Le azioni americane hanno performato parecchio nelle ultime settimane chiudendo gli indici ai record di sempre e regalandoci un Aprile all'insegna del Toro.

Si è discusso molto sulla rotazione settoriale quando un mercato è ai massimi. La rotazione in atto è sinonimo che il mercato sia pronto a decollare per nuovi massimi mai visti ?

Nessuno di noi ha la sfera di cristallo e di fronte ad ogni macro correzione ci sono analisti che ci prendono e altri che sbagliano e la volta successiva la giostra ricomincia. Ho trovato questo grafico navigando in rete e credo sia un ottimo esempio del comportamento del mercato americano durante i periodi di transizione verso i massimi come quello che stiamo viviendo ora.

Movimento secolare del Dow Jones negli ultimi 100 anni

La nostra convinzione è che l'America rientri in un periodo di crescita, il mercato azionario rimane, nel lungo periodo sempre un buon investimento. Dalla nostra parte ci sono anche guru come Warren Buffett che i quali preferiscono, fino a questo momento, le azioni alle obbligazioni, tanto più che lo stesso Buffett ritiene le obbligazioni più rischiose alla luce di un eventuale aumento dei tassi di interesse.

Il grafico mostrato prima, inoltre, mostra proprio che ad ogni periodo laterale vicino ai massimi, come in questo momento, si parte con un periodo crescente secolare che può durare anche decenni.

In un’intervista alla Cnbc, l’oracolo di Omaha ha messo in evidenza che, per quanto non a buon mercato se paragonato a qualche anno fa, l’azionario resta un investimento attraente e non eccessivamente caro. Buffett aggiunge anche che il mercato obbligazionario rappresenta, in questo momento, una scelta sbagliata, in quanto i prezzi sono gonfiati artificialmente dalla politica espansiva della Fed. Meglio dunque, secondo uno dei più ascoltati guru di Wall Street, starne alla larga.

Inoltre, le valutazioni a lungo termine appaiono convincenti. Abbiamo sempre considerato la capitalizzazione di mercato in rapporto al PIL come punto di partenza per una valutazione del mercato azionario. Il grafico qui sotto mostra questa metrica, nei momenti di caudta del PIL segnano dei ribassi pesanti per poi segnare dei rialzi lunghi.



Un analista molto apprezzato nel panorama economico, Ray Dalio, è convinto che ci sarà una crescita decennale basandosi sul suo modello "beautiful deleveraging". Dalio crede che gli Stati Uniti abbiano subito una "beautiful deleveraging", un processo a seguito della crisi finanziaria del 2008. Mentre gli Stati Uniti hanno unito una giusta ristrutturazione del debito, immissione di liquidità e quantità di austerity, l'Europa si è impantanata con i salvataggi delle aree periferiche condannandosi ad un decennio di bassa crescita come il Giappone anni fa.

Se la teoria di Dalio è corretta, allora stiamo osservando una rotazione difensiva dei settori ciclici, segno inequivocabile di un nuovo inizio di un periodo secolare di crescita.

Non tutti i segnali però sono positivi, per dover di cronaca va sottolineato il problema più grande che l'America in questo momento sta vivendo, che non è il deficit, come molti potrebbero pensare, ma è il problema demografico. L'America sta invecchiando troppo velocemente e molti baby boomers degli anni 80 stanno entrando in pensione creando un gap generazione che difficilmente nei prossimi decenni si risolverà. Questi pensionati, non saranno investitori e non saranno lavoratori, aiuteranno vari settori, come quelli sanitari, ma abbassarenno il livello di consumismo che tanto bene ha fatto all'America dal dopo guerra.

Le prospettive intermedio termine

Le nostre analisi si sono rivolte nel cercare di capire il prossimo passo del mercato nei prossimi decenni, ma se ragionassimo nel breve periodo ? Il Surprise Index Citigroup è rivolto verso il basso, sia negli Stati Uniti sia nel mondo.
Siamo d'accordo con il blogger MicroFundy quando ha sottolineato le divergenze tra il quadro macro e le azioni degli Stati Uniti:
Penso che ci stiamo avviciando molto ad un importante punto di svolta. Sembra che tutti i dati macroeconomici indichino la stessa cosa. Vi è una estremamente elevata correlazione tra tutti i dati e gli indicatori. I dati, come i rendimenti del Tesoro a diecni anni, il PMI manifatturiero, gli ordini di beni durevoli, i prezzi del rame, i mercati azionari internazionali, le aspettativa di inflazione, i livelli di margine ecc - stanno tutti dicendo che l'economia degli Stati Uniti, e del mondo, sta rallentando, e che i rischi di deflazione / contrazione / recessione sono in crescita.
L'unica cosa che diverge da questi modelli in tutti i grafici che sono i mercati azionari degli Stati Uniti.



In conclusione quindi, ci sono due scenari estremi che potrebbero "correggere" la divergenza di cui sopra, anche se credo che sarà una combinazione dei due.
1 - Abbiamo potuto vedere una correzione del 15-20% dei mercati azionari degli Stati Uniti. Questo indicherebbe che il valore dei mercati è più vicino al "fair value" sulla base della maggior parte dei recenti dati economici.

2 - I dati economici possono sorprenderci. Se sia stato per l'aumento delle imposte sui salari, sequester o qualche altro evento stagionale i dati economici sapranno "recuperare", e questo avverrà solo nell'azionario statunitense.
Se questi scenari dovessero combinarsi nei prossimi mesi ci potrebbe essere una buona correzione del 10% combinato con un rialzo in alcuni dei dati macro.

Il sistema valutario e i mrcati emergenti

Siamo quindi positivi sul dollaro – sovrappeso nel fondo – in quanto sembra fortemente sottovalutato date le prospettive di una ripresa ancora più forte nell’economia USA rispetto a quanto visto. Per contro, siamo negativi su yen e sterlina.

Il debito dei mercati emergenti preoccupa per ragioni di valutazione tecnica e per i fondamentali. Gran parte del debito emergente è in mano a stranieri, e questo è potenzialmente un rischio qualora ci sia un’interruzione di questi flussi di capitali. Un aumento dei rendimenti dei Treasury USA e un dollaro forte potrebbero fare da catalizzatore per una simile inversione dei flussi. Inoltre, le valutazioni di molti mercati emergenti non tengono in considerazione i rischi sistemici di questi Paesi e quindi crediamo che gli attuali spread non siano sufficientemente interessanti.

Non bisogna poi dimenticare la Cina: la preoccupazione qui è che il mercato si aspetti tassi di crescita troppo alti poiché il suo modello di crescita trainato dagli investimenti è stato finanziato da un’enorme bolla del credito. A nostro avviso questa è una crescita insostenibile, e una crescita economica inferiore della Cina avrà conseguenze negative per altri mercati emergenti che sono esportatori del Paese, ad esempio il Brasile ma daranno maggiore credito all'America che si sta preparando a diventare il primo esportatore di petrolio e materie prime al mondo.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

martedì 7 maggio 2013

I 5 titoli più sottovalutati con un alto dividendo

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +103.04%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +148.30
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +32.93%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +9.56%
Gemme nascoste nel 2012 +369.68%
Visione del nostro portafoglio One Million Dollar + 103.04%
Alert acquisto/vendita quando viene modificato il portafoglio One Million Dollar
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Gli obiettivi di prezzo degli analisti sulle vendite trimestrali sono ben lontani dall'essere delle guide sulle opportunità di rialzo, ma forniscono una misura quantitativa se un titolo sia sottovalutato o no. Siamo inoltre in grado di combinare il differenziale tra prezzo di un titolo e il suo obiettivo con altre metriche (ad esempio il dividend yield), al fine di migliorare il processo di identificazione dei titoli migliori come dividendo e sottovalutazione.

Unendo una combinazione di metriche si ottiene come risultato cinque titoli con elevati volumi giornalieri che pagano dividend yield di almeno il 4% e che sono sottovalutati di almeno il 14% in base al target price di un anno.

Vale S.A. (VALE)
La Vale S.A. (fino al 2007 denominata Companhia Vale do Rio Doce, in portoghese "Compagnia della valle del Rio Doce", comunemente abbreviato in CVRD), è un gruppo minerario brasiliano, particolarmente focalizzato sulla produzione di minerale di ferro di cui è il maggior produttore ed il maggior esportatore al mondo. Costituita dal governo brasiliano per mantenere in mano pubblica il controllo delle risorse minerarie e per rifornire le aziende siderurgiche statali, negli ultimi anni è stata privatizzata e si è espansa in modo significativo anche all’estero.

Vale (VALE) guida la nostra lista, il suo prezzo corrente è 16,80 dollari, il suo target price a 1 anno è di 23,80 dollari e il dividend yield è prossimo al 5%, in base alla politica di distribuzione corrente. L'azienda mineraria di metalli industriali in Brasile ha una capitalizzazione di mercato di 86 miliardi di dollari e data la sua dipendenza dalla domanda macro è sorprendente che il beta del titolo sia piuttosto elevato a 1,5.

Renaissance Technologies, fondata dal miliardario Jim Simons, ha aumentato le sue quote in Vale durante il Q4 a quasi 4 milioni di azioni.

Settore Non-Energy Minerals
Capitalizzazione di mercato di 90.41 miliardi di dollari.
Dividend yield al 4.86%
Payout ratio al 0.00%.
Beta 1.50.

Vale analisi tecnica del titolo, dividendi, capitalizzazione e target price

BP p.l.c. (BP)
BP p.l.c. (BP) è una società internazionale del petrolio e del gas. La società opera in oltre 80 paesi, fornendo ai propri clienti carburante per il trasporto, l'energia per il calore e luce, servizi al dettaglio e dei prodotti petrolchimici. La società gestisce due segmenti: esplorazione e produzione, Refining e Marketing. Esplorazione e Produzione delle attività riguardano tre settori chiave. Le attività a monte includono petrolio e gas naturali, lo sviluppo, attività Midstream comprendono gasdotto, il trasporto e attività di trasformazione connesse alla sua attività a monte. Attività di marketing e commerciali comprendono la commercializzazione e trading di gas naturale, compreso il gas naturale liquefatto (GNL), con potenza e liquidi di gas naturale (LGN). Raffinazione e Marketing ha riguardato la fornitura e gli scambi, raffinazione, produzione, commercializzazione e trasporto di petrolio greggio, prodotti petroliferi e petrolchimici e servizi connessi.

Un altro titolo con elevato rendimento ma sottovalutato è BP (BP). La società stà ancora lavorando sulla sua reputazione dopo il disastro della Deepwater Horizon. Il prezzo indicativo è di 51,25 dollari, mentre il titolo è attualmente scambiato intorno i 43 $. Ha recentemente aumentato il suo dividendo trimestrale portandolo oltre il 5%.

Settore Energy Minerals
Capitalizzazione di mercato di 139.71 miliardi di dollari.
Dividend yield al 4.78%
Payout ratio al 25.00%.
Beta 1.21.

BP p.l.c. (BP) analisi tecnica del titolo, dividendi, capitalizzazione e target price

Total ADR (TOT)
Total SA è una compagnia petrolifera francese, con sede a Parigi. È una delle prime quattro aziende mondiali operanti nel petrolio e nel gas naturale (assieme a Royal Dutch Shell, BP ed ExxonMobil). La società opera nell'intera catena produttiva del gas e del petrolio, dalla ricerca di nuovi giacimenti alla vendita al dettaglio dei prodotti derivati. La Total opera anche nel comparto della chimica. La Total, dopo aver acquistato la belga Petrofina nel 1999, si era fusa con la stessa ed aveva così cambiato la denominazione in Total Fina. Come risultato dell'ulteriore fusione con la francese ELF Aquitaine nel 2000, cambiò il nome in TotalFinaElf, fino al 2003, in cui tornò a chiamarsi Total.

Un'altra come BP con un alto rendimento, un alto potenziale di crescita, grande società di petrolio, è Total (TOT). Il dividend yield è oltre il 5% e probabilmente più vicino al 6% (i pagamenti trimestrali non sono fissi, almeno non quelli in dollari).La sua capitalizzazione di mercato è di circa 119 miliardi di dollari. Target price a 68 $ nei prossimi 12 mesi. International Value Advisors, gestito da Charles de Vaulx ha una posizione di 5,5 milioni di azioni.

Settore Energy Minerals
Capitalizzazione di mercato di 119.48 miliardi di dollari.
Dividend yield al 5.43%
Payout ratio al 62.00%.
Beta 0.99.

Total ADR (TOT) analisi tecnica del titolo, dividendi, capitalizzazione e target price

Windstream Corp (WIN)
Windstream Corporation è un fornitore di tecnologia di comunicazione, specializzata in dati ad alta velocità, accesso a Internet e servizi voice per i clienti in 29 stati. La società fornisce una varietà di soluzioni, tra cui IP (Internet Protocol) basato su servizi voice e dati, Multiprotocol Label Switching (MPLS) in rete, data center e servizi gestiti, servizi di hosting e sistemi di comunicazione per aziende ed enti pubblici. Fornisce internet ad alta velocità, voice e servizi televisivi digitali ai clienti residenziali situati prevalentemente nelle zone rurali.

Il prezzo attuale di Windstream (WIN) è di circa 8,50 dollari per azione, gli analisti di Wall Street si aspettano che il suo prezzo salga quasi a 10 dollari entro l'anno. Windstream è una delle società di telecomunicazioni e di servizi informatici con una capitalizzazione di mercato di 5 miliardi. Ha effettuato pagamenti di dividendi trimestrali per 25 centesimi ad azione per diversi anni (creando un rendimento annuo di oltre il 10% ), anche se preoccupa il P/E di 30.

Settore Communications
Capitalizzazione di mercato di 4.96 miliardi di dollari.
Dividend yield al 11.96%
Payout ratio al NA.
Beta 0.90.

Windstream Corp (WIN) analisi tecnica del titolo, dividendi, capitalizzazione e target price

Linn Energy LLC (LINE)
Linn Energy (LINE) è una e società indipendente di produzione di petrolio e gas naturale. Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2009, le sue riserve certe sono state di 1.712 miliardi di mc, di cui circa il 36% erano di petrolio, 45% gas naturale e il 19% erano liquidi di gas naturale (NGL). Linn Energy si trova in quattro regioni degli Stati Uniti: Texas, Oklahoma, Kansas, Louisiana, Illinois, California. Nel gennaio 2010, la società ha completato l'acquisizione dell'area di produzione di gas e petrolio Permiano e Anadarko, nei bacini in New Mexico.

A completare la nostra lista di titoli troviamo Linn Energy (LINE), che attualmente scambia a circa 35 dollari, rimanendo ben al di sotto del target price di 43,75 dollari. Linn sviluppa attività petrolifere onshore negli Stati Uniti e ha un buon record di aumenti dei propri dividendi nel tempo (anche se l'azione è stata quotata nei primi mesi del 2006). Ad oggi il dividend yield è di oltre il 7%, anche se, come con Windstream, noi abbiamo alcune preoccupazioni relative al valore fondamentale, in particolare, anche dopo un atteso aumento degli utili per azione, gli analisti sono preoccupati dall'aumento del P/E a 18.

Settore Energy Minerals
Capitalizzazione di mercato di 9.04 miliardi di dollari.
Dividend yield al 7.54%
Payout ratio al NA.
Beta 0.69.

Linn Energy LLC (LINE) analisi tecnica del titolo, dividendi, capitalizzazione e target price

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

venerdì 3 maggio 2013

9 Azioni con un buon Dividend Yield per battere il mercato. (seconda parte)

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +103.04%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +148.30
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +32.93%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +9.56%
Gemme nascoste nel 2012 +369.68%
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Trovare società che offrano buoni dividendi e una crescita costante nel tempo è assai difficile in questo periodo. Gli indici sono ai massimi quindi molte società sono sovraperformate, ma questo non significa che non ci siano titoli sul ungo periodo che possano godere di un aumento di prezzo. In più la storia insegna che ragionando sul lungo periodo i massimi sono relativi se presi in un arco di 5 anni.
Ho voluto soffermarmi un attimo sul discorso del lungo periodo perchè nei prossimi giorni uscirà un nostro report sulla base di una ricerca di Goldman Sachs che dimostrerà, senza ombra di subbio, che investendo sul lungo periodo si ha un ritorno al'80% superiore all'inflazione e sulle obbligazioni.

Torniamo all'analisi dei titoli. La formula della ricerca richiede che le azioni rispettino tutte le seguenti richieste:

- Il dividend yield deve essere superiore al 3,0%.
- Il payout deve essere inferiore al 75%.
- Il tasso annuo di crescita dei dividendi nel corso degli ultimi cinque anni deve essere al 5%.
- P/E inferiore a 15.
- Il PEG ratio inferiore a 1,50.
- Debt to equity inferiore a 0.50.
- I 10 titoli con il più basso rapporto di distribuzione tra tutti i titoli che rispettano le prime sei richieste.

Questo screening è stato eseguito in data 19/04/2013, i primi 4 titoli vengono presentati in questo articolo, gli altri 5 verranno presentati in un prossimo articolo.

Lo screening

Lo screening delle azioni con buoni dividend yield ha dato un rendimento migliore, nel corso degli ultimi 14 anni, rispetto all'indice S&P 500, con un Indice di Sharpe molto più basso, che misura il rapporto tra rendimento e rischio. Anche se il passato non garantisce nulla, fornisce un'idea di come questo tipo di screener abbia performato in diverse condizioni economiche e in diversi periodi.

Ensco PLC (ESV)
ENSCO fornisce servizi di perforazione offshore per l'industria petrolifera e gas in tutto il mondo. La società opera attraverso tre segmenti: floater, jackups e others. Possiede e gestisce una flotta di perforazione offshore di circa 74 impianti, di cui 9 navi da trapano, 13 impianti di perforazione semisommergibile, 6 impianti di perforazione semisommergibile ormeggiate e 46 impianti di perforazione jackup. I suoi impianti di perforazione si trovano in Brasile, Europa, Mediterraneo, Medio Oriente e Africa e nella regione del Pacifico asiatico, così come nelle regioni del Sud America e del Nord America.

Le azioni ESV sono negoziate con un P/E di 7.79 e ha un rapporto PEG di 0.26. La crescita degli ultimi 5 anni è stata del 71,88%. Ha un debito molto basso dello 0,41 e una cedola di dividendo del 3,14% su base annua.

Ensco PLC (ESV) - Analisi tecnica e fondamentale della società

Toronto-Dominion Bank (TD)
La Toronto-Dominion Bank è una banca con sede in Canada. Tramite le sue controllate, note col nome di TD Bank Group (TD Bank), effettua operazioni e attività organizzate intorno a quattro segmenti di business: Canadian Personal Banking e Commercial; Wealth Management, tra cui TD Ameritrade; U.S. Personal and Commercial Banking, che operano sotto il marchio, TD Bank America Most Convenient Bank e Wholesale Banking. Altre attività della banca sono raggruppate nel segmento Corporate. Il 30 settembre 2010 la Banca ha completato l'acquisizione di Financial Group e la sua consociata finanziaria, Carolina First Bank.

Le azioni ESV sono negoziate con un P/E di 10.01 e ha un rapporto PEG di 1.33. La crescita degli ultimi 5 anni è stata del 8,25% (non male per una banca). Ha un debito molto basso dello 0,24 e una cedola di dividendo del 4,02% su base annua.

Toronto-Dominion Bank (TD) - Analisi tecnica e fondamentale della società

Validus Holdings (VR)
Validus Holdings è una holding che attraverso le sue controllate fornisce una copertura riassicurativa di proprietà, speciali linee di mercato e coperture assicurative degli stessi mercati. La società svolge la propria attività in tutto il mondo attraverso due società interamente controllate, Validus Reinsurance e Talbot Holdings.

Le azioni VR sono negoziate con un P/E di 7.47 e ha un rapporto PEG di 0.88. La crescita degli ultimi 5 anni è stata del 5,74%. Ha un debito molto basso dello 0,20 e una cedola di dividendo del 3,20% su base annua.

Validus Holdings (VR) - Analisi tecnica e fondamentale della società

Horace Mann Educators Corp (HMN)
Horace Mann Educators è una società di partecipazione assicurativa, attraverso le sue controllate sottoscrive linee assicurative sulle proprietà e persone (linee prevalentemente personali sulle automobili e per proprietari di casa), rendite per la vecchiaia (principalmente prodotti fiscali) e assicurazioni vita negli Stati Uniti d'America. Le principali società di assicurazione di HMN sono Horace Mann Life Insurance Company (HMLIC), Horace Mann Insurance Company (HMIC) e Horace Mann Property & Casualty Insurance Company (HMPCIC). I tre settori di attività sono: danni, prodotti di rendita e assicurazioni sulla vita.

Le azioni HMN sono negoziate con un P/E di 11.29 e ha un rapporto PEG di 1.28. La crescita degli ultimi 5 anni è stata del 5,54%. Ha un debito molto basso dello 0,16 e una cedola di dividendo del 3,54% su base annua.

Horace Mann Educators Corp (HMN) - Analisi tecnica e fondamentale della società

Schweitzer Mauduit (SWM)
L'azienda produce e vende carta, tabacco e prodotti per l'industria del tabacco, come prodotti di carta specializzati per l'uso in altre applicazioni. Durante l'anno conclusosi il 31 dicembre 2010 i prodotti per l'industria del tabacco consistevano in circa il 93% del suo fatturato. I prodotti del gruppo includono la sigaretta, collegare avvolgere e ribaltamento giornali, carta da sigarette, usati per avvolgere le varie parti di una sigaretta e foglie di tabacco che viene usato come una miscela, tabacco ricostituito e leganti per sigari. Questi prodotti sono venduti a società del tabacco in America, Europa e Asia.

Le azioni SWM sono negoziate con un P/E di 11.30 e ha un rapporto PEG di 0.72. La crescita degli ultimi 5 anni è stata del 5,54%. Ha un debito molto basso dello 0,30 e una cedola di dividendo del 3,10% su base annua.

Schweitzer Mauduit (SWM) - Analisi tecnica e fondamentale della società

Le nostre posizioni

Noi siamo long su Ensco PLC (ESV)

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

mercoledì 1 maggio 2013

EURUSD, le prossime riunioni ci aiuteranno a chiarire meglio il futuro

All'inizio della settimana la coppia EURUSD ha chiuso la giornata a 1.3092. Nei prossimi giorni l'Europa sarà impegnata con dati macroeconomici importanti come le vendite al dettaglio tedesche e il PIL spagnolo. La vera volatilità si potrebbe avere durante la settimana quando sia la BCE che la Fed terranno importanti riunioni di politica monetaria. Infine negli Stati Uniti, Venerdì, forniranno i dati sui libri paga delle aziende agricole.

Analisi tecnica della valuta EURUSD dopo le riunioni della Fed e la BCE sul taglio dei tassi e occupazione

Molti analisti sembrano essere alla ricerca di risposte in merito la recente crescita della coppia anche dopo i dati macroeconomici della zona Euro che continuano a deludere. La settimana scorsa una serie di relazioni hanno attirato l'interesse di molti economisti, soprattutto il PMI e l'IFO della Germania.
L'euro si rifiuta di scendere nonostante la crescente evidenza che l'economia della zona Euro è in difficoltà. Secondi gli ultimi rapporti, i consumi e la fiducia dei consumatori si è indebolita colpendo paesi come la Francia e l'Italia dove hanno continuato a mostrare una crescita lenta anche dopo le politiche di austerità.
Commento di Kathy Lien di BK Asset Management, che continua:
Se la Banca Centrale non agisce ora aiutando le imprese rischia di permettere un ulteriore rallentamento dell'economia europea già ferita gravemente.
Secondo gli analisti di HSBC
La mancanza di futuri movimenti nel Forex, precisamente della coppia EURUSD suggeriscono una tendenza verso una deriva preoccupante. Consideriamo il recente esempio di coloro che hanno venduto l'euro sulla base del fatto che la BCE è apparsa più probabile nel tagliare i tassi di interesse. Sembrava quasi tutto già scritto, vendi euro perchè i tassi stanno andando ancora più giù, siamo tornati ai bei vecchi tempi. Ma l'Euro ha continuato a scendere, recuperando terreno anche se non c'era stata alcuna marcata rivalutazione delle aspettative sul taglio dei tassi da parte della BCE. Questo esemplifica il problema che stiamo affrontando.
Inoltre gli analisti hanno aggiunto:
Previsori, investitori e aziende fanno fatica a trovare una spiegazione chiara sui movimenti della valuta. Come risultato, le valute sono alla deriva. Anche quei cambi che godevano di tendenze forti come USDJPY sono scivolati in schemi tecnici laterali senza dare chiari segnali.
Secondo molti analisti, i dati macroeconomici di questa settimana dovrebbero aiutarci a capire meglio il prossimo futuro della valuta. Secondo Marc Chandler, capo strategies alla BBH :
Gli eventi di rischio di questa settimana, tra cui il PMI della zona euro e l'occupazione negli Stati Uniti, senza escludere le riunioni del FOMC e Fed, contribuiranno a rafforzare e cristallizzare il prezzo dell'EURSD
Ha poi aggiunto
Tecnicamente pensiamo che l'Euro rimanga in stallo almeno fino agli 1.32 dollari, sospettiamo che ci sarà un rialzo che possa estender il recupero verso gli 1.3350 dollari.